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PIETRELCINA

 

IL 10 AGOSTO 1861 a PIETRELCINA

 

…. 23 settembre 1860 - la cittadina è scossa da un moto di disordine provocato dall'oratoria borboneggiante di un arciprete sobillatore…..

… agosto 1861 il capobrigante Francesco Basile detto Pelorosso di Colle passa a Pago Veiano e Pietrelcina …….. la sua banda enormemente cresciuta, conta ora 1000 uomini, per lo più contadini armati di spiedi e di mazze. ….. a Pietrelcina lo aspetta l'arciprete Don Nicola Tommasi che ha provveduto a suscitare la II reazione, avendo come valido collaboratore Giovanni Sallione. Si acclama Francesco II, ma per poco; all'alba del 10 Pelorosso avvista una di bersaglieri e si dà alla fuga; raggiunto, è ucciso in combattimento. Il colonnello Negri del 61° fanteria spedito dal generale Cialdini, arriva sul posto. Procede in maniera sbrigativa, facendo arrestare subito l'arciprete, Pasquale Bossi e Domenico Terrazzino perchè eccitano la folla contro i soldati che stanno eseguendo l'arresto dell'arciprete; denuncia Giovanni Sallione capo riconosciuto del brigantaggio nel comune. Concerta con il delegato di pubblica sicurezza Lupi una battuta per catturare il ventiduenne capo brigante Michele Zeuli di Alberona, autore delle reazioni di Volturino di Foggia e S. Giorgio la Molara. Occorre prendere vivo Zeuli per entrare in possesso della forte somma in danaro che ha ricevuto da Vincenzo Giambattista altro capo brigante pure di Alberona, al fine di arruolare e pagare gli uomini della comitiva. L'operazione riesce e Zeuli è catturato a Pietrelcina in casa del diciannovenne Antonio Masone e affiliato alla banda. Gli altri componenti, in prevalenza soldati sbandati, si mettono in salvo sulle colline e di sera tarda ritornano in famiglia. Il colonnello Negri fa circondare le case ed eseguire perquisizioni domiciliari oltre l'orario consentito dalla legge, riuscendo a catturare 30 sbandati. Questo rastrellamento notturno viene eseguito d'intesa con il delegato di pubblica sicurezza Lupi, facendo a meno della collaborazione del capitano delle Guardie Nazionali che ha partecipato attivamente alla seconda reazione quale fautore di Francesco II. Il colonnello Negri, pur sapendo che si trova di fronte a degli innocenti, per dare una dimostrazione di forza, fa fucilare 40 persone; i familiari per rivalsa, non osando prendersela con lui di cui è notoria la ferocia spietata, uccidono per vendetta chi ha chiamato i soldati invitandoli alla repressione: il sindaco Giacomo Tavini con la sua amica. ……

….. 13 settembre 1863 la banda Caruso passando per Pietrelcina cattura e uccise Giuseppe Fucci per quanto il nipote avesse dato sessanta ducati e due giumente. Durante il processo domandano al brigante Nicola Tocci (autore del delitto): "non arrecò altri danni alla famiglia di Fucci Giuseppe?" "Ah, sì, dimenticavo, scannai di mia mano diversi buoi" - Nicola Tocci è condannato a morte il 26 luglio 1864.

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